La notizia è stata giustificata con non meglio precisate “imminenti missioni Nato” ma la decisione di chiudere lo spazio aereo di Malta Italia e Grecia ai velivoli provenienti dalla Libia. Poche le notizie filtrate in proposito emerse inizialmente dall’agenzia russa Ria Novosti, citando una fonte ben
Da Atene fanno sapere che il provvedimento avrà durata trimestrale fino a settembre.
Da Atene fanno sapere che il provvedimento avrà durata trimestrale fino a settembre.
La Grecia ha emesso una NOTAM (Notice for Airmen) per chiudere lo spazio aereo ai voli libici. Sono proibiti tutti i voli dell’aviazione libica. Anche gli spazi aerei di Italia e Malta sono chiusi. Questo è legato all’imminente operazione Nato in Libia che potrebbe iniziare presto. Era previsto che iniziasse mercoledì 25 maggio”, ha detto la fonte all’agenzia russa.
Quest’ultimo escamotage non va sottovalutato perché costituì il “pilastro” di sette mesi di raid aerei NATO contro l forze del regime di Muammar Gheddafi nel 2011.
Un’eventuale azione bellica alleata contro lo Stato Islamico in Libia non è comunque stata approvata, dovrebbe avere il via libera dagli Stati membri della NATO e anche dalle Nazioni Unite, condizione considerata indispensabile da alcuni Paesi, Italia in testa.
D’altra parte le condizioni militari sul fronte di Sirte non sembrano tali da rendere necessari (almeno per ora) raid aerei della NATO in appoggio alle milizie di Misurata e alle truppe del generale Khalifa Haftar che stanno attaccando con successo le milizie dello Stato Islamico.
L’Ente nazionale per l’assistenza al volo (Enav) aveva emanato un Notam nei confronti di tutti i voli provenienti dalla Libia, sia civili sia militari e non necessariamente appartenenti a compagnie del paese nord africano, in cui si stabiliva che “il sorvolo e l’atterraggio sul suolo italiano è proibito per tutti i velivoli ” con l’eccezione dei voli di Stato che devono chiedere una speciale autorizzazione concessa in occasione delle visite di diverse delegazioni libiche a Roma tra cui quella a fine dicembre del 2015 del primo ministro Fayez al-Sarraj che ha incontrato il presidente del Consiglio.
La regione del provvedimento adottato dall’Italia era “tutelativa” perché considerava potenziali minacce alla sicurezza nazionale tutti i voli provenienti da un Paese privo di istituzioni in cui inoltre i velivoli non garantiscono il rispetto delle certificazioni previste dalle norme di sicurezza internazionali.
Anche Regno Unito, Francia, Germania e Stati Uniti impediscono l’atterraggio di velivoli provenienti dalla Libia e hanno disposto che voli nazionali non sorvolino lo spazio aereo libico e non autorizzati.
Sigillare i cieli libici e impedire a velivoli provenienti da quel territorio di inoltrarsi nel Mediterraneo potrebbe più facilmente costituire una misura cautelare contri il rischio di azioni terroristiche condotte con velivoli dirottati o utilizzati da gruppi terroristici per attentati suicidi.
Un’operazione di polizia aerea a controllo dei velivoli in uscita dallo spazio aereo libico che potrebbe venire affidata senza troppo clamore alla NATO con l’impiego delle basi in Italia e a Suda Bay (Creta) dove è in corso dal 16 maggio l’esercitazione aerea “Phoenix Express 2016” guidata dal comando delle forze USA in Europa e Africa e dalla Sesta Flotta con la partecipazione di forze turche, italiane, greche, algerine, maltesi, spagnole, mauritane, tunisine ed egiziane.
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